La nostra storia

Non è facile descrivere un trentennale di attività in poche parole.
Certo è che nella vita avremmo pensato di fare di tutto ma non i commercianti.
Io insegnante di Educazione musicale e di pianoforte, Michele, mio marito, sottufficiale dell’Aereonautica militare.
Tutto ha avuto inizio dal trasferimento del Gruppo Antisommergibili, dove Michele operava in qualità di Radarista di volo, da Napoli a Cagliari.
Gli anni trascorsi in Sardegna sono stati per noi importanti e assolutamente non possiamo rinnegarli.
Il nostro carattere aperto e socievole ci ha portato a conoscere un po tutte le abitudini dei Sardi, le loro tradizioni e il loro artigianato.
Tutto ha avuto inizio da una frase di un nostro amico commerciante Sardo.
Eravamo nel suo negozio di artigianato, dove spesso ci recavamo per acquistare souvenir e oggetti vari.
Guardando una vetrina con anelli d’oro e coralli, rivolto al commerciante dissi “Prima che vado via dalla Sardegna voglio regalare un bell’anello di corallo Sardo a mamma”
Al che lui mi rispose: “Voi che avete la lavorazione del corallo a Torre del Greco volete comprarlo da noi? Perchè non lo portate voi qui? Se lo portate, io sarò il primo vostro cliente”
Io rimasi stupita da quest’affermazione e li per li non ci pensai più di tanto.
Mi sembrava tutto impossibile.
Poi a casa cominciai pian piano a valutare questa proposta.
La cosa cominciò ad essere interessante anche perchè ci rendeva i viaggi meno costosi e ci permetteva di venire più spesso a C\Mare.
Ritornammo dal nostro amico e gli dicemmo che potevamo prendere in considerazione la sua proposta.
A questo punto ci raccomandò di prendere solo cose belle: “Guardate la qualità e la bellezza di ogni pezzo che acquistate, che se è bello, si venderà sempre”
Questo consiglio ci ha accompagnati per i 30 anni di attività e ha fatto del nostro negozio un punto di riferimento, e di classe, per clienti di buon gusto e amanti di cose belle.
Tornammo a Torre del Greco e tra tante peripezie lunghe da raccontare cominciò il nostro cammino commerciale.
Portammo il corallo in Sardegna e piano piano la nostra attività rifioriva.
Importanti incontri furono provvidenziali e ci permisero di realizzare tante cose.
Da alghero, dove conoscemmo un capitano delle coralline Sarde prendevamo il corallo che portavamo a Torre del Greco e da li tornava in Sardegna per essere venduto nelle gioiellerie e negozi di artigianato dell’isola.
Spesso però gli oggetti e i gioielli avevano bisogno di modifiche ed ecco che ci venne in aiuto la nostra passione per i lavori manuali ed artistici.
Imparammo ad infilare e montare le collane di corallo usando il metodo degli antichi corallai di Torre del Greco.
Cosi pure realizzammo anelli, orecchini e tanti altri gioielli in oro, corallo e pietre dure.
Il lavoro e la clientela aumentavano con successo tanto che dovemmo assumere dei rappresentanti che giravano la Sardegna per noi.
Inizialmente avevamo il laboratorio a casa ma poi, man mano che il lavoro aumentava, la casa diventava sempre più piccola per quello che dovevamo fare noi e allora fu necessario aprire una gioielleria con laboratorio annesso.
Tutto cio era molto soddisfacente ma ci allontanava sempre di più dalla nostra C\Mare.
Mentre prima tornavamo più frequentemente adesso non potevamo più farlo e la nostalgia si faceva sentire sempre di più.
Era l’anno 1982 e C\mare dai telegiornali somigliava più a un campo di battaglia che altro.
Potevamo diventare ricchi, avere tutto quello che volevamo, però la mia e nostra amata terra mi mancava tanto.
Si faceva sempre più forte l’idea di vendere tutto e tornare a C\Mare, in famiglia ritenevano che fossi diventata matta e volevano convincermi a cambiare idea.
Invece io sentivo sempre di più il desiderio della mia città e non dimentico mai la risposta che davo a tutti quelli che mi consigliavano di non tornare “Non mi importa, se vado a C\Mare, mi possono ammazzare; meglio morta nel cimitero di C\Mare e non viva e ricca qua”.
Con questo spirito vendemmo l’attività nonostante fosse ben avviata e con una clientela molto affezionata.
Il nostro soggiorno sardo durò dal 4 Novembre 1973 al 4 Novembre 1982.
Michele, nel frattempo, si era congedato dall’Aereonautica ed io che in Sardegna, avevo sempre insegnato, chiesi il trasferimento alal IV scuola media di Gragnano, oggi scuola Siani.
Eravamo indecisi sul da farsi, soprattutto per la situazione in cui era C\Mare.
Tutti ci scoraggiavano per dare inizio a qualsiasi attività e non si poteva dare loro torto.
Io però ho sempre creduto che C\Mare è una città dove esiste tanta brava gente ma spesso siamo noi cittadini stabiesi che mettiamo in luce sempre la parte peggiore di noi stessi.
Forte dell’esperienza Sarda cominciai ad accarezzare l’idea di un’attività commerciale a C\Mare.
Mi allettava l’idea di intraprendere un lavoro di manualità e fantasia e cosi pensammo alla bomboniera.
Nel frattempo era in costruzione il palazzo dove è collocato il negozio e cosi con non pochi sacrifici acquistammo il locale.
Il 9 Aprile 1983 con la benedizione di Don Ciro Donnarumma, iniziò il cammino de “IL MONILE” con lo stesso nome della gioielleria di Cagliari.
Quando aprimmo qualcuno ci diede 3 mesi di vita, che poi passarano a 3 anni che poi si sono trasformati in 30.
In 30 anni di strada ne abbiamo fatta tanta.
Non siamo lontani dal vero se affermiamo che IL MONILE è diventato una bella realtà, non solo a C\Mare, ma in tutta la regione.
Il contatto con il pubblico è tuttora fantastico, non tanto dal lato remunerativo, quanto dal lato affettivo.
Con la presenza e l’aiuto dei nostri figli, prima Tony e poi Loredana il negozio si rinnova sempre, e con spirito giovanile prosegue il cammino da noi iniziato.
Anche grazie ai Social Network i nostri regali, ma soprattutto le nostre bomboniere, varcano le frontiere ed è per noi grande soddisfazione ricevere congratulazioni, feedback e manifestazioni affettive dai nostri clienti d’oltralpe.
In 30 anni di contatto con il nostro pubblico C\Mare non ci ha MAI deluso.
L’affetto con il quale abbiamo trattato tutti senza distinzione di classe è stato contraccambiato.
Saperci amati e benvoluti è la conferma che i soldi non sono tutto e noi continuiamo a lavorare nonostante il momento di crisi che C\Mare e l’Italia attraversano.
che Castellammare e l’Italia  attraversano.

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